Big Data e Computing cognitivo come potrebbero aiutare o stravolgere una Filiera?

Big Data e Computing cognitivo come potrebbero aiutare o stravolgere una Filiera

Big Data e Computing cognitivo come potrebbero aiutare o stravolgere una Filiera?

Vista l’esperienza acquisita in 10 anni di attività in qualità di Responsabile Marketing e Comunicazione di una importante Società della Filiera dell’elettrico, ho pensato di scrivere questo specifico articolo, molto verticalizzato su alcuni fattori di questa importantissima Filiera Produttiva.

Come tutti sappiamo gli attori della filiera dell’elettrico, come in quasi tutte le Filiere, sono principalmente Produttori, Distributori, installatori ed utenti finali.

Tralasciando l’utente finale è comprensibile come tutte le altre figure coinvolte gestiscano gelosamente le proprie informazioni, le politiche commerciali, la rete vendita, le informazioni di mercato, le vendite etc.

Quindi generalmente i produttori vorrebbero sapere 2 cose: come sta andando il proprio mercato di riferimento e come stanno andando i propri competitor. Quindi è chiaro che cercano di percepire queste informazioni sia dai propri partner (distributori presenti sul mercato), che dal mercato stesso.

Diversamente i distributori, sopratutto quelli più grandi, hanno molte informazioni provenienti dal loro mercato di riferimento, possono confrontare le quote di venduto per i diversi prodotti/produttore etc.

Eppure, pur godendo di una posizione virtualmente dominante non possono dormire sonni tranquilli. I produttori potrebbero decidere, in un qualsiasi momento, di vendere direttamente agli installatori i propri prodotti.

E’ chiaro che questo prevederebbe uno sforzo logistico non indifferente per i Produttori. Quindi credo che da questo punto di vista la situazione potrebbe rimanere inalterata per diverso tempo. Se non fosse che potrebbe intervenire pesantemente la tecnologia con l’utilizzo dei Big Data e del calcolo Cognitivo.

Ad oggi sia Produttori che Distributori potrebbero utilizzare meglio la tecnologia, oppure in alcuni casi, potrebbero finalmente iniziare ad utilizzarla. I Big data forniscono già tutte le informazioni di cui abbiamo bisogno.

Immaginiamo un padre di famiglia che decide di cambiare le lampade di casa passando da quelle tradizionali a incandescenza a quelle a LED, perchè ha deciso di risparmiare sulla bolletta energetica.
Ora immaginiamo questa situazione molto più in grande, a livello regionale o nazionale. Quante persone hanno manifestato la stessa esigenza effettuando decine, centinaia, migliaia di ricerche su Google?

Sapere questi dati sarebbe molto utile sia per i produttori di Lampade a LED e relativi accessori che per i distributori posizionati sul territorio nazionale. In passato avremmo affidato un’indagine di mercato ad una società specializzata, ma avremmo comunque avuto un semplice dato limitato e statistico.

E se queste informazioni fossero già disponibili?
Qui ci vengono in aiuto i Big data grazie a strumenti sviluppati ad hoc e alle informazioni che si posso acquisire anche grazie ai motori di ricerca.

Se dovessimo analizzare le ricerche in Google potremmo ad esempio sapere quanti utenti hanno effettuato una ricerca di un dato prodotto o tipologia di prodotto attraverso l’analisi delle key words (parole chiave) ricercate.

E questo dato è fondamentale perchè, per utilizzare un termine markettaro, è il momento zero. E’ il momento ideale per ogni pubblicitario. Poter sapere quale potrebbe essere l’esigenza futura. Influenzare il proprio mercato prima ancora che sia stata presa una decisione di acquisto.

Cioè l’utente si sta informando, non ha ancora deciso quale prodotto acquistare ma sa di avare la necessità di cambiare tutte le lampade di casa con quelle a LED per consumare meno.

Quindi se noi dovessimo analizzare questi dati sapremmo quali sono le ricerche effettuate dagli utenti, sia sul territorio nazionale che in una precisa area e quindi sapremmo anche come muoverci sul mercato. Quali saranno i prodotti più richiesti a breve? Quali prodotti è meglio svendere subito per alleggerire il ns magazzino in quanto sono saranno più richiesti, etc…

Questa breve riflessione non è futuristica ma è realtà.

Infatti un colosso come IBM ha costruito un’apposita divisione con una dote di 1 Miliardo di dollari per sviluppare questi sistemi definiti anche come computing cognitivo.

Anche Amazon sta introducendo questo tipologia di acquisto per sapere in anticipo gli acquisti dei Clienti. Leggi questo articolo.

Quello riportato è ovviamente solo un piccolo esempio ma oggi, sia Distributori che Produttori della Filiera dell’Elettrico potrebbero fare molte analisi e previsioni di mercato, semplicemente attingendo a questi dati.

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