Content marketing e Generazione Z: come attirare un pubblico giovane attraverso i contenuti
Il 26% della Generazione Z o Centennials si aspetta di essere intrattenuto attraverso i contenuti online
Tempo di lettura: 4 minuti
Il contenuto è il motore che guida l’ecosistema digitale di oggi.
La gestione dei contenuti per il web ha dato vita ad una nuova branca del marketing definita Content Marketing.
Che si tratti di un sito web, di un blog, di social network la risposta è fondamentalmente una: devi attivare una strategia di contenuti di valore, anche quando ti rivolgi alla Generazione Z.
Il 26% degli appartenenti ai giovanissimi vogliono essere intrattenuti attraverso i content online.
I dati provengono da uno studio internazionale commissionato da WP Engine e condotto da The Center for Generational Kinetics.
Questo report esplora il rapporto che la Generazione Z ha con la tecnologia digitale, esaminando nello specifico tre aspetti: presenza online, acquisto ed esperienza.
La Generazione Z è quella fascia demografica che comprende tutti i giovanissimi nati tra il 1997 ed il 2010.
Comprendere come interagiscono online è di fondamentale importanza per le aziende di qualsiasi dimensione, a maggior ragione se offrono prodotti o servizi studiati su un target giovanile.
“Per le piccole imprese, consapevolizzarsi nei confronti di questa specifica audience renderà più semplice l’interazione e le vendite, a maggior ragione che oggi hanno un alto potere di acquisto.”
Mary Ellen Dugan, Chief Marketing Officer di WP Engine, ha sottolineato che la Generazione Z è sulla buona strada per diventare la più ampia fascia demografica di consumatori entro il 2020.
E siccome non manca molto, è bene sottolineare che questo avrà profonde implicazioni per i brand.
Per coinvolgere in maniera efficace il target sarà necessario:
- abbracciare nuove tecnologie
- sperimentare nuove forme di comunicazione
- interiorizzare le sfumature vissute tra mondo analogico e digitale.
Lo studio sopra menzionato è stato condotto tra 1.258 intervistati negli Stati Uniti, di età compresa tra i 14 ed i 59, che utilizzano regolarmente uno smartphone.
I dati fanno riferimento alla seconda metà del 2018.
Le statistiche della Generazione Z
Secondo lo studio, questa fascia demografica si aspetta che Internet sia:
- un mezzo per connettersi e intrattenersi
- vendere e costruire un’identità digitale.
Essendo questa generazione nata tra il 1997 ed il 2010, in pieno boom digitale, non hanno mai vissuto in maniera completamente analogica, cosa invece accaduta per i Millennials.
I Centennials conducono un’esistenza basata sulla tecnologia, soprattutto in mobilità.
Sulla base di questo, non dobbiamo sorprenderci se il report ha evidenziato che questa fascia d’età necessita di essere intrattenuta dai contenuti che fruiscono.
Il 66% di loro ha infatti affermato di utilizzare Internet per lo più a scopo di intrattenimento.
Oltre il 50% ha dichiarato di usarlo anche come mezzo per connettersi.
Un terzo ha anche rivelato di utilizzarlo come mezzo per trovare informazioni.
Lo studio ha anche sottolineato che la Generazione Z preferisce compiere acquisti online da tutti quei brand che hanno una content & social media strategy coerente e pertinente.
Video, articoli di blog, post sui social media, magazine online: lo scopo deve essere sempre quello di creare una presenza solida, utilizzando il linguaggio che loro stessi parlano ogni giorno.
Essere online, per la Generazione Z significa far parte di un mondo iper-personalizzato di pubblicità mirate.
Ecco perché ogni azienda dovrebbe pensare una pianificazione editoriale ad hoc: per affrontare le necessità di questa fascia demografica ora ed in futuro.
“Lo studio ha dimostrato che questa fascia demografica rappresenta fino a 143 miliardi di dollari di potere d’acquisto a livello globale.
Se consideriamo che i nati nel 2010 ad oggi hanno 9 anni, sicuramente non possiamo pensare a loro come forza mondiale, ma mano a mano che cresceranno l’importo aumenterà a centinaia di miliardi di dollari.”
Infine, altri parametri da evidenziare sono la:
- personalizzazione predittiva in cui credono (68%)
- fiducia nelle aziende presenti online (75%)
- preferenza di acquisto da brand etici e socialmente consapevoli (69%).
L’acquisto, quindi, non è più fine a sé stesso e deve far vivere un’esperienza vera e propria.
La Generazione Z, ma anche i Millennials, preferiscono spendere i loro soldi in un’esperienza a 360 gradi, ecco perché i contenuti diventano sempre più centrali.
I nuovi imprenditori
Oltre alle modalità di comportamento online, il report ha esaminato anche lo spirito aziendale di questa generazione.
Afferma che sarà la fascia demografica più imprenditoriale di sempre.
Il 64% degli intervistati ha dichiarato che probabilmente avvierà un business online o tecnologico.
Le industry tech, entertainment e retail sono i settori in cui desiderano mettersi principalmente in gioco.
Lo studio afferma che la Generazione Z sarà la prima generazione in grado di coniugare intrinsecamente il mondo digitale a quello analogico.
“Le aziende che desiderano raggiungere questa audience devono quindi essere in grado di coinvolgerle tecnologicamente ed utilizzare valori quali l’unicità, l’autenticità, la creatività e lo spirito di community.”
Jason Dorsey, Presidente del Center for Generational Kinetics ha affermato che i giovanissimi sono alimentati dall’impegno e dal valore della tecnologia. Per questo motivo sempre più spesso li ricercano nel mondo che li circonda.
Altre statistiche sulla Generazione Z da tenere i considerazione
WP Engine non è l’unica società che si è occupata di analizzare i bisogni di questa fascia d’età.
Nel rapporto di Google dedicato ai Post-Millennials, il 26% degli utenti adolescenti afferma di aspettarsi che le aziende offrano un’esperienza più personalizzata in base alle loro abitudini e preferenze di acquisto.
A confronto, solo il 22% dei Millennials e l’11% dei Baby Boomers condividono quest’affermazione.
Ecco perché si aspettano di ricevere promozioni ed interazioni altamente mirate in base alle loro esigenze.
Dal sondaggio Uniquely Gen Z, a cura di IBM, è anche emersa un’attenzione particolare alla privacy.
Infatti, meno di un terzo dei ragazzi intervistati si sente a proprio agio nel condividere dati personali diversi da informazioni di contatto o cronologia acquisti.
Nel contempo, il 61% degli stessi si sentirebbe più incentivato nel farlo solo se le aziende li trattassero in modo sicuro e protetto.
Infine, da un sondaggio ad opera di Accenture è emerso che il 73% degli acquirenti della Generazione Z utilizza (o non vede l’ora di utilizzare) la funzionalità di voice search per effettuare un ordine e sono i più entusiasti della realtà virtuale.
Come impatteranno questi dati sulle strategie di content marketing?
Come dicevamo all’inizio del post di oggi, la Generazione Z sarà quella con un maggior potere di acquisto già a partire dal 2020.
Creare contenuti per questo specifico target significa parlare con una fascia di età molto più aperta alla diversità.
Per questo motivo è necessario evitare pubblicità che potrebbero essere intese (anche solo vagamente) come razziste, omofobe o misogine.
Parliamo di una generazione che ama rilasciare feedback sui social network.
Contenuti poco apprezzati potrebbero addirittura rovinare la reputazione online di un’azienda.
Infine, aspetto da non sottovalutare è che gli adolescenti hanno una visione del futuro più rosea rispetto alle generazioni precedenti.
Tra le priorità troviamo quella di godersi la vita, lo spirito imprenditoriale o comunque avere un buon lavoro ed essere una persona migliore.
Questi parametri sono assolutamente da tenere in considerazione quando si generano contenuti per questo specifico pubblico.
Nonostante non vi sia un grosso divario d’età con i Millennials, le aspettative, il linguaggio ed i comportamenti web cambiano radicalmente.
Questi sono tutti fattori da mantenere bene a mente per la creazione di contenuti che facciano breccia nel cuore della Generazione Z.
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