Il Brand Activism: Quando i Marchi Prendono Posizione.
Nel panorama aziendale odierno, il brand activism sta emergendo come una strategia di marketing sempre più rilevante.
Questo approccio vede le aziende assumere una posizione pubblica su questioni sociali, politiche o ambientali controverse, con l’obiettivo di promuovere cambiamenti positivi nella società.
A differenza della tradizionale responsabilità sociale d’impresa, il brand activism si spinge oltre, affrontando temi divisivi e spesso polarizzanti.
Le aziende non si limitano più a minimizzare il proprio impatto negativo, ma si impegnano attivamente per influenzare il dibattito pubblico e stimolare il cambiamento.
Questa evoluzione riflette le crescenti aspettative dei consumatori, in particolare delle generazioni più giovani, che desiderano vedere i brand che supportano allinearsi con i propri valori.
Secondo uno studio di Cone Communications, il 91% dei Millennials cambierebbe marca per sostenerne una che supporta una causa in cui crede.
Tuttavia, il brand activism non è privo di rischi. Le aziende devono essere autentiche e coerenti nelle loro azioni, altrimenti rischiano di essere accusate di “woke-washing” o di opportunismo.
Un esempio emblematico è la campagna Pepsi con Kendall Jenner, che fu ampiamente criticata per aver banalizzato importanti movimenti di protesta.
D’altra parte, quando fatto bene, il brand activism può portare a risultati straordinari.
Nike, con la sua campagna “Just Do It” featuring Colin Kaepernick, ha dimostrato come prendere una posizione forte su temi controversi possa rafforzare la connessione emotiva con i consumatori e aumentare le vendite.
Per implementare efficacemente una strategia di brand activism, le aziende devono:
- Scegliere cause allineate con i valori del brand e rilevanti per il proprio pubblico.
- Essere trasparenti e autentiche nelle loro motivazioni e azioni.
- Preparare una comunicazione chiara e coerente su tutti i canali.
- Essere pronte a gestire eventuali reazioni negative.
- Misurare l’impatto delle loro iniziative, sia in termini di cambiamento sociale che di risultati di business.
In conclusione, il brand activism rappresenta una nuova frontiera per le aziende che vogliono distinguersi e creare un legame più profondo con i propri consumatori.
Tuttavia, richiede un approccio ponderato e un impegno autentico. I brand che riusciranno a navigare con successo in queste acque potranno non solo migliorare la propria reputazione e i risultati di business, ma anche contribuire positivamente al cambiamento sociale.
Libri
Ti segnaliamo il libro “Brand Activism” di Philip Kotler e Christian Sarkar edito da Hoepli