
Il native advertising, o pubblicità nativa, è una strategia di digital marketing che integra annunci promozionali direttamente all’interno dei contenuti editoriali di una piattaforma online.
La particolarità di questa forma pubblicitaria è la capacità di mimetizzarsi nel contesto in cui viene inserita, sia dal punto di vista grafico che editoriale, risultando coerente con il design, il tono e le aspettative degli utenti.
Il native advertising non interrompe l’esperienza di navigazione, ma si fonde con i contenuti, offrendo valore aggiunto e informazioni rilevanti, senza essere percepito come invasivo o fastidioso.
In altre parole, il native advertising è un formato pubblicitario nativo che si adatta perfettamente all’ambiente che lo ospita, assumendo le sembianze del contenuto circostante.
Il suo obiettivo è coinvolgere l’utente in modo naturale, superando la cosiddetta “banner blindness”, ovvero la tendenza degli utenti a ignorare la pubblicità tradizionale.
Native advertising: cos’è e come si distingue
Il native advertising si distingue dai formati pubblicitari classici, come banner e pop-up, per la sua capacità di integrarsi senza soluzione di continuità nel flusso dei contenuti editoriali.
Gli annunci nativi vengono spesso etichettati come “sponsorizzati” o “consigliati da”, ma sono progettati per essere coerenti con il contesto, risultando meno invasivi e più efficaci.
Native advertising significato: il termine indica una forma di pubblicità “nativa”, cioè che nasce e si sviluppa all’interno del contesto editoriale, senza alterarne l’esperienza utente.
Native advertising esempi: come si presenta nella pratica
Per comprendere meglio il native advertising cos’è, è utile analizzare alcuni esempi concreti:
- Articoli sponsorizzati su portali di news: Contenuti redazionali creati in collaborazione con un brand e pubblicati su siti di informazione, come il “Brand Studio” del New York Times.
- Feed sponsorizzati sui social network: Annunci che appaiono nel flusso di notizie di Facebook, Instagram, LinkedIn o Twitter, con lo stesso formato dei post organici, ma contrassegnati come “sponsorizzati”.
- Recommendation widget: Box di suggerimenti alla fine di un articolo, che propongono contenuti sponsorizzati simili a quelli editoriali, come avviene con Outbrain o Taboola.
- Filtri sponsorizzati su Snapchat o sfide brandizzate su TikTok: Formati creativi che si integrano nella user experience delle piattaforme social, stimolando l’interazione e la condivisione.
- Infografiche o video brandizzati: Content Marketing visivi, come quelli realizzati da UPS o KitchenAid in collaborazione con media di settore, che raccontano storie di brand in modo coinvolgente e informativo.
Questi esempi di native advertising dimostrano come sia possibile promuovere un marchio senza interrompere la fruizione dei contenuti da parte dell’utente.
Native advertising: vantaggi per aziende e brand
Le campagne native advertising offrono una serie di vantaggi strategici per imprenditori e direttori commerciali, rendendole uno strumento sempre più scelto nei piani di marketing digitale:
- Maggiore visibilità: Gli annunci native sono visualizzati il 53% in più rispetto agli annunci display tradizionali, incrementando la presenza del brand presso il pubblico di riferimento.
- Incremento dell’intenzione di acquisto: Le campagne native advertising generano un aumento del 18% nell’intenzione di acquisto, favorendo conversioni e ritorno sull’investimento.
- Esperienza utente superiore: Integrandosi perfettamente nel contesto editoriale, i nativi ad offrono una user experience più fluida e meno invasiva rispetto ai banner o pop-up, risultando più graditi agli utenti.
- Superamento della banner blindness: Gli annunci native sono meno soggetti a essere ignorati, grazie alla loro coerenza con il contenuto editoriale, e registrano tassi di clic (CTR) e di coinvolgimento nettamente superiori rispetto ai formati tradizionali.
- Aumento della credibilità e della fiducia: Se ospitati su piattaforme editoriali autorevoli, i native ad rafforzano la reputazione del brand: l’84% dei lettori si fida di marchi pubblicizzati su portali di news di fiducia.
- Targeting avanzato: Consentono di raggiungere il pubblico giusto al momento giusto, grazie a sofisticati sistemi di personalizzazione e targeting basati sui dati comportamentali e demografici.
- Valore aggiunto per il lettore: I contenuti nativi forniscono informazioni utili o intrattenimento, spesso percepiti come un reale valore aggiunto e condivisi spontaneamente dagli utenti sui social.
- Efficacia cross-device: Sono particolarmente performanti su dispositivi mobili, garantendo un’esperienza uniforme su desktop, mobile e tablet.
- Tracciabilità e ottimizzazione: Le campagne native advertising permettono di monitorare e misurare i risultati in modo dettagliato, facilitando l’ottimizzazione continua e la personalizzazione dei messaggi.
- Accesso a pubblici consolidati: Offrono la possibilità di sfruttare il pubblico già esistente sulle piattaforme editoriali, senza la necessità di costruire una base utenti da zero.
- Miglioramento di brand awareness e lead generation: Le campagne native consolidano la presenza del marchio, favorendo la costruzione di relazioni di fiducia durature e generando nuove opportunità di business.
Native advertising definizione ufficiale
Secondo l’Internet Advertising Bureau (IAB), la native advertising si riferisce ad annunci a pagamento coerenti con il contesto della pagina, con il design e il comportamento della piattaforma in cui sono ospitati, in modo che l’utente li percepisca semplicemente come parte di essa.
Native advertising: perché è strategica per imprenditori e direttori commerciali
Per imprenditori e direttori commerciali, investire in campagne native advertising significa adottare un approccio innovativo e orientato ai risultati. Il native advertising consente di:
- Raggiungere nuovi clienti in modo non invasivo: La pubblicità nativa intercetta l’attenzione di potenziali clienti quando sono più ricettivi, senza interrompere la loro esperienza online.
- Posizionare il brand come autorevole: La presenza su testate giornalistiche e portali di settore autorevoli aumenta la percezione di affidabilità e autorevolezza del marchio.
- Generare vendite dirette e indirette: Oltre alle conversioni immediate, il cosiddetto “Native Effect” porta a un incremento delle vendite organiche, grazie alla maggiore awareness generata dal primo contatto con il brand tramite annunci nativi.
- Ottimizzare il budget pubblicitario nativo: Il costo per clic delle campagne native advertising è spesso inferiore rispetto ad altri formati, garantendo un ritorno sull’investimento più elevato.
- Rafforzare le strategie omnicanale: L’integrazione dei native ad con altre attività di marketing digitale (SEO, social media, email marketing) migliora le performance complessive e la sinergia tra i canali.
Native advertising esempi di successo
- Forbes BrandVoice: Forbes offre alle aziende la possibilità di pubblicare contenuti sponsorizzati che si integrano perfettamente con gli articoli editoriali, offrendo valore informativo e rafforzando la brand authority.
- BuzzFeed Sponsored Content: Brand come Coca-Cola e Nike hanno utilizzato contenuti pubblicitari sponsorizzati su BuzzFeed, sfruttando il tono ironico e coinvolgente della piattaforma per promuovere prodotti in modo naturale.
- Snapchat e TikTok: Filtri brandizzati e sfide sponsorizzate permettono ai brand di interagire con un pubblico giovane e attivo, generando engagement e viralità.
- Infografiche e video branded content: Collaborazioni tra brand e media di settore, come il documentario KitchenAid x Vox, raccontano storie di valore che rafforzano la percezione positiva del marchio
Conclusioni
Il native advertising rappresenta oggi una delle strategie più efficaci per aziende e brand che desiderano distinguersi nel panorama digitale.
Grazie alla sua capacità di integrarsi in modo naturale nei contenuti editoriali, offre vantaggi concreti in termini di visibilità, credibilità, engagement e ritorno sull’investimento.
Gli imprenditori e i direttori commerciali che scelgono di investire in campagne native advertising possono contare su uno strumento versatile, misurabile e capace di generare valore sia nel breve che nel lungo termine.
In un mercato sempre più competitivo, il native advertising si conferma la scelta ideale per chi vuole comunicare in modo efficace, costruire relazioni di fiducia e guidare la crescita del proprio business.
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