Marketing in pillole: la differenza tra marketing passivo e attivo
La regola aurea del marketing: proponetevi ai vostri clienti così come vorreste che si proponessero a voi, dice Philp Kotler. Ed è così, nulla di più semplice e spontaneo.
Il marketing di una piccola e media impresa è più complicato di qualche brochure o della raccolta di biglietti da visita. E non basta, oggi, neanche avere un sito web, sperando di essere visualizzati nella Serp di Google. Credi che questo sia il miglior modo per ottenere clienti? Vero? Ti sbagli.
Costruire un sito web e indicizzarlo al meglio per i crawler è un lavoro lungo e complesso, e sarai sorpreso di sapere che si tratta di marketing passivo. Perché passivo? Perché i clienti dovranno atterrare sulla tua pagina di destinazione e contattarti.
Ma consideriamo questa strategia, che si basa su una corretta pianificazione SEO (Search Engine Optimization) e Content Marketing, fondamentali e strategici nel medio e lungo periodo.
C’è un altro modo, molto più immediato che è quello di non aspettare i clienti, ma trovarli, e questo è il marketing attivo.
Imprenditori e aziende usano entrambi questi modelli di marketing per lanciare i loro prodotti e servizi sul mercato. Conoscere le diverse facce del marketing e i loro vantaggi aiuterà i manager delle piccole imprese a stabilire un piano di marketing adeguato.
Iniziamo con il marketing attivo: che cos’è
Il marketing attivo è un elemento fondamentale del “fare impresa”: richiede azioni da parte della piccola impresa. Questo tipo di marketing è intenzionale e mirato, è una strategia efficiente perché ci permette di inquadrare, da un’attenta analisi di mercato, che cosa ha bisogno il mercato nel medio lungo periodo: cioè che cosa potrebbe essere utile al mercato fra 3 o 4 anni.
Nel momento in cui un’azienda decide di creare un prodotto o erogare un servizio coinvolge nello sviluppo di questo prodotto o servizio anche lo staff marketing. È essenziale anzitutto capire se questo prodotto è richiesto dal mercato; capire se questo prodotto o servizio è già presente sul mercato; quali sono i competitors che lo producono o erogano, e a quale prezzo.
Questi elementi servono per capire se ha senso produrre questo nuovo prodotto o erogare questo nuovo servizio. Dopodiché il marketing scende ancora di più: una volta aver mappato il mercato, individuato i competitors e i prodotti/ servizi presenti sul mercato saremo in grado di individuare le caratteristiche che il nostro prodotto o servizio deve avere.
È inutile riprodurre lo stesso prodotto o servizio già presente sul mercato: i prodotti saranno già stati testati e probabilmente godranno di una buona reputation.
Individuare le caratteristiche del prodotto o servizio ci aiuterà a differenziarci dalla concorrenza e a creare una nuova nicchia di mercato, con molte più chances di diventare leader e generare lead e vendite.
Il marketing attivo richiede un po’ di originalità, la volontà di uscire dalla zona di comfort e iniziare a coinvolgere il nostro pubblico.
I social media sono stati una forza trainante nel motivare gli imprenditori ad agire e noi applaudiamo coloro che hanno accettato questa sfida.
L’altra faccia del marketing: il marketing passivo
Il marketing passivo è l’opposto del marketing attivo. Il marketing passivo può essere considerato come marketing di collocamento in quanto si tratta di essere nel posto giusto al momento giusto. È un tipo di marketing premuroso, anticipatorio e pratico.
Il marketing passivo si verifica in un ambiente economico dove la domanda è maggiore dell’offerta, quindi la disponibilità di beni è maggiore ai prodotti offerti dal mercato, cosa che capitava fino al secolo scorso. E’ facile intuire che con l’eccesso di domanda sull’offerta implica che qualsiasi bene/servizio si “vende da solo”.
Marketing attivo e passivo possono essere entrambi molto produttivi, ma con due logiche e tempistiche estremamente diverse. Entrambi richiedono che tu conosca i tuoi clienti ad un livello profondo. Se vuoi comunicare in modo chiaro devi conoscere il tuo Cliente tipo, che spesse volte viene indicato anche come Buyer Personas. Devi immedesimarti nel cliente, come dice Philp Kolter: capire cosa è interessante per loro e perché comprano ciò che stai vendendo.