Le istituzioni devono passare dal Funnel Marketing al Survey Marketing

Le istituzioni devono passare dal Funnel Marketing al Survey Marketing

Il marketing ci può fornire un nuovo modello organizzativo per la politica

Tempo di lettura: 6 minuti

Prima di entrare nel merito del Funnel Marketing applicato alla politica, è giusto che spieghi il motivo, che mi ha portato a scrivere questo articolo.

Essere un imprenditore vuol dire fare investimenti. Sviluppare nuovi prodotti e servizi. Studiare nuove strategie marketing e comunicazione per posizionarsi in modo corretto sul mercato.

Sostanzialmente è un’attività che non puoi fare a breve termine.

Se vuoi garantire un futuro alla tua azienda, devi costruire la giusta strategia nel medio e lungo periodo. Diciamo nei prossimi 5 e 10 anni.

Per fare questo devi essere sereno.
Soprattutto se devi investire tanti soldi in ricerca e sviluppo, nella realizzazione di nuove linee di produzione etc..

E’ quindi fondamentale vivere in una nazione dove tutto funziona perfettamente.
Dove la macchina amministrativa gira a manetta.
Dove non c’è instabilità politica ed amministrativa.

Sostanzialmente, il contrario di quello che è avvenuto in Italia, quanto meno negli ultimi 7/10 anni.

Come sempre, l’analisi che mi appresto a fare è di marketing e comunicazione.

Lungi da me di parlare di politica e partiti politici.
Non è il mio ambito e tanto meno il mio compito.

Parto sempre dal presupposto che, se esiste un problema, vuol dire che esiste anche la soluzione.

Problema: il modello politico ed amministrativo attuale non rispetta le aspettative del paese.

Come vedi non ho parlato di partiti o leader politici, ma di modello.

Se mi concedi 3 minuti scopriremo, insieme, perché e qual è la soluzione che possiamo applicare.

Ancora una volta ci viene in aiuto la strategia marketing.

Il Marketing, con la M maiuscola, si basa, prima di tutto, su analisi, statistiche e strategia.

Che cosa vuol dire: Se scopro che il 70% delle donne di 40/50 anni, nei prossimi 6 mesi, vuol comprare un paio di scarpe rosa, so che cosa posso vendere loro.

Semplice. Si tratta di raccogliere e analizzare i dati.

Ora vediamo perché i partiti politici non possono rappresentare le esigenze del popolo.

Pur bravi che siano è impossibile da fare.
Perché, in qualche cosa, deluderanno sempre il proprio elettorato.
Anche quello più convinto ed estremista

Non sei d’accordo?
Vediamo insieme perché ritengo sia impossibile.
E’ un semplice problema di procedure. Non di volontà.

La politica, in democrazia, è l’espressione di quello che vuole il popolo. Quanto meno dovrebbe avvicinarsi il più possibile.

Perché è impossibile questo?

Per il semplice motivo che, non c’è un collegamento diretto COSTANTE tra testa (chi decide cosa nel partito) e base (chi è sul territorio).

Non per niente, diversi partiti, continuano a dire che “devono scendere in piazza per capire che cosa vuole la gente.”

Bene, anzi ottimo.

Ora sostituiamo la parola partiti con la definizione: team che gestisce ed amministra la “cosa” pubblica.

Così siamo tutti più rilassati 😅😅

In un mondo ideale, per fare in modo che coloro che gestiscono la vita pubblica, esprimano SEMPRE e COSTANTEMENTE il volere del popolo, ci dovrebbe essere una costante verifica di quello che vuole il cittadino.

Ad esempio, ogni volta che si deve prendere una decisione in Parlamento, andrebbero consultati i cittadini.

In questo modo abbiamo la totale certezza di rispondere alle loro reali esigenze.

Qui ci viene in aiuto, ancora un volta, il marketing, con una strategia che si chiama imbuto cioè “funnel”. Una sorta di piramide rovesciata … senza punta.

In ogni città dovrebbero esserci dei referenti territoriali (B), ad esempio uno per quartiere, che raccolgo le esigenze ed il sentiment delle persone (A).

I referenti riferiscono e si relazionano con dei responsabili cittadini (C), che si relazionano con responsabili provinciali (D), regionali (E) e alla fine nazionali (F).

Funnel Policy Processo di rilevazione del consenso dei cittadini

Se sei una persona politicamente attiva, probabilmente starai pensando “Cremonesi è proprio ignorante. Il mio partito fa già questo…”

Se stai pensando questo, prova a pensare a quante volte questa cosa avviene realmente. Siamo pratici, forse in campagna elettorale.

Supponiamo che in un mese, in Italia, si debba decidere su TAV, Legge sull’immigrazione, aiuti alle popolazioni colpite dal terremoto, etc…

Vorrebbe dire che, ogni volta, la macchina si dovrebbe rimettere in moto, per capire, realmente che cosa vuole il popolo.

Arriviamo alla soluzione.

Quello che vediamo ora, non è nulla di nuovo. Come succede, spesse volte nel marketing, è semplicemente strutturato in modo leggermente differente.

Ma spesse volte, sono le differenze che ti fanno vincere.
Non vince mai il prodotto migliore, ma quello differente.

L’attuale organizzazione politica, delega nelle mani del nucleo centrale del partito (parlamentari e non) ed  in alcuni casi, del solo leader, ogni decisione.

Questo si fa, questo no, nel rispetto del programma elettorale proposto durante la campagna elettorale.

Per certi aspetti è corretto e coerente.

Realmente cosa avviene?

Facciamo un esempio. Poco prima delle elezioni, decidiamo di informarci. Vogliamo scegliere il partito che risponda appieno alle nostre esigenze.

Scopo che di un partito mi piacciono 3 idee, di un altro 5 e di quell’altro ancora 7 idee.

Ma è difficile che di un programma politico mi piaccia ogni cosa. Per mille motivi: culturali, politici, ideologici, religiosi, business, opportunità.

Quindi, sostanzialmente, scelgo il partito che più si avvicina ai miei ideali e desiderata.

L’unica soluzione, per rispondere realmente alle esigenze e desiderata del popolo, sarebbe avere 1.000 partiti con mille esigenze ed obiettivi diversi.

Vorrebbe dire non governare più. Saremmo totalmente bloccati.

Qual è la soluzione più democratica?

In termini Marketing lo potremmo definire Survey Strategy.

Far esprimere al cittadino la propria idea ogni volta che deve essere deciso qualcosa.

Vent’anni fa questo era impossibile, dal punto di vista organizzativo, pratico ed economico.

Oggi si può, grazie alla tecnologia.

Alcuni paesi nel mondo adottano già questo sistema.

Quello che sto per dirvi è già stato fatto in Italia, dal Partito Cinque stelle.

Il Partito Cinque Stelle ha sviluppato la “Piattaforma Rousseau” che non conosco e che non intendo analizzare in nessun modo.

Ripeto, non parlo di politica.

Parlo di strategia ma soprattutto di soluzioni.

Survey Strategy: la soluzione corretta e democratica per gestire la nazione.

Immaginiamoci che venga sviluppata, oppure acquistata, una piattaforma online dove il cittadino può partecipare attivamente e costantemente ad ogni decisione della vita pubblica.

Non solo può esprimere un voto, ma può anche inviare suggerimenti, strategie, riflessioni. Può realmente partecipare alla vita pubblica.

Grazie a questo super mega portale, i cittadini possono votare ogni legge, decreto, emendamento.

Non solo, possono anche selezionare e votare idee e proposte.

Visto che si tratta di mettere un semplice click, credo che chiunque parteciperebbe in modo attivo e pro-attivo alla vita pubblica.

Sia a livello nazionale che regionale, comunale e locale.

Conditio sine qua non: i server, le applicazioni e tutto ciò che serve per gestire l’intera piattaforma, devono essere posizionati in una struttura “statale”.

Cioè, per una ottimale gestione e protezione dei dati, eviterei di utilizzare servizi di terze parti, tipo Google o Amazon.

Sarebbe una soluzione vincente oppure no?

Elimineremmo ogni problema. Sei d’accordo?

La piattaforma esprimerebbe, in modo democratico e proporzionale il volere dei cittadini.

A prescindere dalle conseguenze che il voto genererà, sono stati i cittadini del Regno Unito a votare la Brexit. Giusto?

Quello che hai letto è, chiaramente, una riflessione totalmente personale.

Mi farebbe piacere sapere cosa ne pensi.

Un grande abbraccio ed una fantastica giornata.

Donato Cremonesi

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