Da mesi si parla degli AI writing tools, ovvero software basati sull’intelligenza artificiale (AI sta infatti per Artificial Intelligence), in grado di scrivere in pochi secondi testi dotati di senso.
L’intelligenza artificiale ha fatto passi da gigante anche nella scrittura di contenuti per il marketing, entrando con forza nel panorama del copywriting. In realtà, gli ai writing assistants riescono a creare contenuti di qualsiasi tipo: grafiche, musica ecc.
I testi possono essere blog posts, copy per i social media, landing pages. Possono essere ottimizzati per alcune parole chiave e addirittura possono adottare intonazioni di voci differenti (tone of voice).
Tra i software più apprezzati ci sono indubbiamente Chat GPT o Copy.ai, capaci di scrivere testi in pochi secondi. Ma attenzione: in nessuno dei due casi si tratta di un generatore di testi casuale.
Le app IA possono essere utilizzate per creare contenuti dotati di senso, parole chiave e perfino uno specifico tono di voce.
Sono anche facili da usare, perché basta dare un ordine scritto (senza codice, ma normalmente in lingua, come lo daresti a voce) per realizzare diverse tipologie di contenuto.
Qualcuno ha gridato alla fine del copywriting, ma io non credo che le cose stiano esattamente così.
In questo articolo voglio parlarti dei pro e dei contro di utilizzare l’IA per la scrittura di contenuti all’interno della tua strategia di marketing e darti alcuni consigli per utilizzarla al meglio.
Come funzionano gli AI Writing Tools
Questi software apprendono dai contenuti e dai dati già disponibili online attraverso un meccanismo noto come “reti neurali”.
La tecnologia di machine learning quindi ricalca il funzionamento del cervello umano e lo riproduce nelle “language model for dialogue applications”.
Sono cioè software in grado di parlare nel linguaggio naturale, quello che usiamo nelle nostre conversazioni.
Tra gli aspetti che si stanno rivelando più critici nell’uso di contenuti generati dall’intelligenza artificiale, ci sono i bias cognitivi e le discriminazioni.
Le reti neurali dell’AI apprendono perlopiù da dati provenienti dagli USA e poi dall’Europa. La maggior parte del mondo è tagliato fuori.
Quindi L’AI sembrerebbe apprendere anche pregiudizi e stereotipi diffusi, tanto che la Commissione Europea già sta già correndo ai ripari per impedire vere e proprie discriminazioni AI based.
Il rischio è che l’AI apprenda anche nozioni pericolose, legate al negazionismo, al razzismo, alle fake news e alla mole di informazioni distorte che circolano sul web.
Cosa dice Google sull’intelligenza artificiale
Per un po’ di tempo, Google non ha preso una posizione ufficiale sull’argomento. Ora, finalmente, ha pubblicato una nota sul Google Search Central Blog dove Danny Sullivan e Chris Nelson spiegano come e quando usare l’IA senza essere penalizzati dalla SEO.
Alla luce di questi aspetti e di queste criticità, Google si è espresso per dire se i contenuti generati dall’Intelligenza artificiale saranno puniti o meno nei search results.
Quindi, dal punto di vista dei marketers, è importante capire se si possono usare content generators per produrre articoli, copy, landing page ecc.
Fino ad ora era parere diffuso che i contenuti generati dall’AI sarebbero stati penalizzati tout court, perché Google penalizza chi produce content in maniera automatizzata per manipolare i search engine rankings.
Ovvero, la classifica che permette al motore di ricerca di posizionare un sito e i suoi contenuti in una determinata posizione nella SERP.
Invece, la nota pubblicata ci dice che si può fare SEO content usando Chat GPT e soci, ma cum grano salis.
Google penalizza i contenuti di scarsa qualità e non utili agli utenti
Il punto di vista di Google è in effetti coerente: penalizzare solo i contenuti prodotti appositamente per manipolare i ranking.
Si tratta di contenuti di scarsa qualità, che aderiscono alle buone pratiche tecnologiche come l’ottimizzazione di parole chiave e metadati, ma che non danno nessun valore aggiunto agli utenti.
Da anni invece il motore di ricerca si impegna per migliorare i risultati di ricerca, con linee guida sempre più stringenti per i quality raters, sempre più legate al paradigma EEAT.
Questo paradigma premia i contenuti che esprimono esperienza, autorevolezza, affidabilità. Un’attenzione che riguarda soprattutto i temi sensibili come la finanza, la salute ecc.
Il suggerimento di Google per creare contenuti SEO con ai writing tools è il seguente:
“Come spiegato, a prescindere dalle modalità di produzione dei contenuti, per avere risultati ottimali nella Ricerca Google si dovrebbe cercare di produrre contenuti originali, di alta qualità e pensati per le persone che dimostrino i criteri EEAT. (…)
La valutazione dei vostri contenuti in queste modalità, indipendentemente che stiate utilizzando o meno contenuti generati dall’AI, vi aiuterà a rimanere al passo con gli aspetti che i nostri sistemi cercano di premiare”.
AI writing tools e SEO content writing: cosa devi sapere
Ecco alcuni punti chiave che devi tenere in considerazione per usare Chat GPT & co:
- Google ha delle norme stringenti in materia di spam e usa un sistema chiamato SpamBrain per combattere i contenuti di bassa qualità che manipolano i ranking.
L’AI quindi non andrebbe usata per produrre contenuti che non sono originali e che non danno valore aggiunto agli utenti.
Anche se l’automazione non viola le regole Google, il motore di ricerca lotta da anni contro i contenuti di scarsa qualità e la disinformazione, usando sia l’algoritmo SpamBrain che una squadra di quality raters in carne ed ossa; - Riguardo i pregiudizi e i Bias che potrebbero causare disinformazione, Google spiega che contenuti di questo tipo possono essere prodotti tanto dagli AI writing tools quanto dalle persone, e che già lavora da anni per premiare solo i contenuti affidabili e di qualità soprattutto sui temi YLYM (Your Life Your Money);
- Se i tools generano contenuti originali, di qualità e di valore, ottimizzati per la SEO, Google non li penalizzerà. Viceversa, se l’Intelligenza Artificiale è usata per creare contenuti spam finalizzati solo a guadagnare qualche posizione in più in SERP, Google penalizzerà la pagina.
Cosa può fare l’intelligenza artificiale per la scrittura dei testi
Le app di scrittura automatica usano un modello di intelligenza artificiale basato sul deep learning.
Apprendono il linguaggio dai testi già online e riescono a riprodurlo in maniera piuttosto sofisticata.
Nel momento in cui diamo un input al software, questo va a reperire le informazioni sul topic nel web e le riordina nella forma che abbiamo chiesto.
Infatti un generatore di testo può scrivere articoli dotati di parole chiave (che quindi assecondano una parte della SEO per il motore di ricerca), ma anche post per i social media, landing page ecc.
Dopo aver provato ad utilizzare questi strumenti, ho stilato una lista di pro e di contro.
Intelligenza Artificiale 5 pro:
- Testi dotati di senso
- Uso delle keywords
- Velocità di scrittura
- Rapidità nella raccolta delle informazioni
- Tono modulabile
Intelligenza Artificiale 5 contro:
- Testi poco originali e con scarso valore aggiunto;
- Google penalizza i contenuti elaborati in maniera automatizzata, o focalizzati solo sul motore di ricerca, mentre premia i contenuti di valore pensati per le persone;
- No fact-checking;
- Leggibilità discreta ma non eccellente;
- Tono modulabile, ma è difficile rispecchiare il tone of voice personalizzato di un brand.
Gli AI Writing Tools possono sostituire l’essere umano?
Anche se di tanto in tanto si leggono news sull’AI che va oltre le funzioni basilari per cui è programmata, ad oggi non può diventare senziente. Significa che non può sostituire l’essere umano nella creazione di contenuti, articoli e post.
I marketers possono usare l’AI per velocizzare il lavoro, raccogliere informazioni, ottenere buone idee e spunti. Tuttavia, il lavoro che rende davvero efficiente il content marketing resta prettamente umano.
Infatti su ogni contenuto generato dall’AI dovrebbe esserci la supervisione dell’uomo, sia in termini di empatia che di fact checking.
Questa attenzione permette una comunicazione efficace, human to human, e di correggere discriminazioni, bias e informazioni distorte, attraverso un uso etico delle potenzialità dei content generators basati sull’IA.
Generatore automatico di testi vs essere umano
Cosa manca a un generatore di contenuti per scrivere testi che possano davvero sostituire il lavoro di un copywriter? La risposta è molto semplice: quello che rende la comunicazione un fattore estremamente umano.
Un testo con intelligenza artificiale pecca di brio, di empatia, di qualità e di riconoscibilità. Al momento l’IA non sembra riuscire a rispondere a queste esigenze che sono fondamentali per il marketing.
Temo che chi ha profetizzato la fine del copywriting sia andato fuori strada, a meno che non si parli di contenuti un po’ dozzinali che possono essere facilmente sostituiti da un tool gratuito o a poco prezzo.
I brand che invece puntano al content writing e al copywriting di qualità, dovranno affidarsi ancora a lungo ai professionisti del mestiere (e a tutti gli altri strumenti tecnologici che portano nelle loro cassette delle attrezzi).
L’avanzata delle nuove tecnologie in ambio di IA e Machine Learning non può essere arrestata. Quindi, se non puoi battere il tuo “nemico”, sarà il caso di fartelo amico.
Anche se sconsiglierei a qualsiasi impresa di affidare agli strumenti di scrittura basati sull’intelligenza artificiale la creazione dei contenuti dalla A alla Z, questi software possono diventare alleati preziosi per semplificare alcuni aspetti della strategia di content marketing.
Come usare gli AI Writing Tools nella tua strategia di content marketing
La creazione di contenuti è il perno della strategia di content marketing. Se utilizzi esclusivamente la ai text generation e pubblichi il contenuto senza una revisione a mio avviso non fai una cosa buona. Il testo così com’è è una scorciatoia troppo facile per essere efficace.
Però ci sono diversi modi per sfruttare le capacità di questi software per rendere più rapida e efficace la content strategy.
Infatti, a seconda dei comandi che diamo al tool, si possono eseguire azioni molto diverse dalla stesura di un testo.
Per esempio:
- Suggerire topic per un calendario editoriale per il blog o per i social;
- Suggerire una serie di CTA per il sito web o per le landing page;
- Correggere le bozze automaticamente;
- Trovare immediatamente le keyword correlate ad un argomento (NB. la ricerca va comunque approfondita con gli altri strumenti dedicati alla keyword research);
- Mettere a fuoco in pochi secondi un argomento nuovo e poco conosciuto ecc.
Cum grano salis: la content marketing strategy funziona meglio quando è umana
Comunicare è un fattore estremamente umano, poiché è diverso dall’informare.
La comunicazione tocca fattori razionali e emotivi, leve consce e inconsce. Richiede la collaborazione sia di chi scrive i contenuti che di chi li legge e li interpreta.
Chi scrive contenuti sa bene quanto tutto questo sia importante non solo per incrementare il numero dei clienti, ma anche per costruire un brand solido e ben posizionato.
Per questo non raccomanderei mai di utilizzare l’intelligenza artificiale per la scrittura di contenuti senza un lavoro umano.
L’empatia è la chiave del successo del content marketing. Solo quando un brand conosce il suo target e le sue buyer personas può distribuire contenuti di valore, per rispondere alle reali esigenze della sua nicchia.
Occorre anche un’analisi critica nella scelta dei topic, del tono di voce, delle parole, delle frasi. Ogni cosa deve essere soppesata.
Saper comunicare vuol dire trovare il giusto punto di equilibrio tra gli obiettivi che il brand intende raggiungere e le diverse sensibilità dei lettori.
Non possiamo aspettarci che un computer faccia questo in maniera automatizzata: è una specifica responsabilità dei brand e dei professionisti della comunicazione.
L’Intelligenza artificiale può essere integrata in questo framework come uno strumento operativo che “alleggerisce” alcuni dei processi più lenti nella pianificazione e realizzazione della strategia di content.
Costruisci la tua content marketing strategy con Factory Communication
Per noi content marketing di successo vuol dire realizzare contenuti di qualità capaci di creare una relazione tra il brand e il suo pubblico potenziale.
Dietro la produzione e la condivisione di tanti contenuti di valore, c’è l’obiettivo duplice di incrementare le vendite e migliorare la reputazione del brand.
Questo è il motivo per il quale le aziende investono tempo ed energie in una strategia di content marketing.
L’agenzia Factory Communication prevede un servizio di creazione, pubblicazione e condivisione dei contenuti.
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