La giusta strategia garantisce il successo dell’azienda nel tempo
Questo articolo è dedicato alla strategia aziendale.
Fondamentale per definire lo sviluppo delle nostre aziende nel medio e lungo periodo.
Il punto di partenza di questo articolo è quanto meno insolito. L’articolo pubblicato su Wired a firma di Giulia Giacobini:
Il futuro dell’automazione è un robot capace di “stampare” robot?
I ricercatori del Mit hanno realizzato un robot che è capace di progettare e stampare altri robot. O meglio, una parte fondamentale della loro struttura: i cosiddetti attuatori. Si tratta di sistemi che permettono di attuare un comando e di trasformarlo in un’azione di un macchinario (in pratica, hanno la stessa funzione dei muscoli del nostro corpo). Se non esistessero, un robot non sarebbe in grado di muoversi, né di compiere alcun tipo di azione.
Come sempre, notizie di questo tipo, apparentemente lontane dal nostro mondo e dal nostro business, sono il punto di partenza per guardare il futuro in modo critico.
L’aspetto intrinseco di questa rivoluzione, perché di questo si tratta, è che i robot sono in grado di fare ripetutamente, potremmo dire all’infinito, le procedure “manuali” realizzate dagli scienziati.
Cioè, per creare un nuovo attuatore, devono provare e sperimentare materiali e procedure, fino a quando trovano la giusta soluzione.
I robot, per definizione, fino a quando hanno corrente elettrica ed i sistemi funzionano correttamente, possono sviluppare questi processi continuamente. Instancabilmente, senza demotivarsi per un insuccesso. 24/24, 365 giorni all’anno, senza extra, indennità, malattia etc.
Ora immaginiamo una fabbrica di robot, che realizza e sperimenta pezzi di altri robot, portandoli, in teoria alla versione perfetta. Frutto di migliaia di prove.
Questo è quello che accadrà nel breve, se ho capito bene.
Ora spostiamo le lancette dell’orologio tra 10 anni, quando questa tecnologia avrà a disposizione processori ancora più veloci, computer quantistici, si integrerà con la nano tecnologia, avrà nuovi materiali ancora più duttili e performanti, etc.
Insomma un mix di super tecnologia, roba da far impallidire gli inventori di Matrix e di tutti gli altri fanta film.
Che cosa può avvenire al nostro Business?
Apparentemente nulla, soprattutto se si pensa alla micro impresa italiana.
In realtà tanto, a mio avviso.
E’ sufficiente pensare quante aziende hanno chiuso con l’avvento di Amazon. Amazon è sicuramente un grande e-commerce ma prima di tutto è una macchina perfetta per quanto riguarda la logistica.
Oggi consegna a casa e in ufficio. Ma sta stringendo accordi con grandi catene come Autogrill, Burger King ed altri per inserire i propri punti ritiro (Amazon Loker) all’interno dei punti vendita.
Ora qual è il nesso?
Il nesso è che oggi la logistica di Amazon è fortemente automatizzata. Domani potrebbe essere totalmente, e dico totalmente, robotizzata.
Ma come per Amazon questo vale per tantissime altre aziende.
I robot la fanno da padrone nel settore automotive.
Da alcuni anni, grazie alle stampanti 3D si stanno realizzando componenti di aerei, automobili, prodotti di industrial design etc.
Si stanno realizzando anche i primi prototipi di case, stampati in 3D.
Bene.
Abbiniamo la stampa 3D alla robotica.
Mentre la casa viene stampata, i robot, posano gli impianti elettrici e domotici. Fissano i serramenti, posano piastrelle e rivestimenti.
Ma pensiamo a quello che avviene, ad esempio, per la manutenzione delle autostrade.
Oggi viene realizzata da squadre di addetti che, spesse volte, rischiano pure la vita per sistemare un guardrail oppure un segnale.
Tra 10 anni, grazie alla guida autonoma e alluso di telecamere a bordo, i mezzi arriveranno direttamente in loco con precisione millimetrica.
I robot, posizionati sui mezzi, si occuperanno di tutti gli interventi di manutenzione e ripristino. 24/24, 365 giorni all’anno. E non hanno nemmeno un sindacato.
Parliamo di migliaia di addetti solo in Italia.
Questo è il futuro che ci attende.
La domanda è, siamo pronti? Le nostre aziende sono pronte a questo cambiamento epocale?
Web e social hanno stravolto il processo di acquisizione e condivisione delle informazioni, per non parlare del processo di decisione all’acquisto del consumatore.
A breve ci sarà una nuova rivoluzione.
Come possiamo fare la differenza?
Come possiamo far evolvere le nostre aziende affinché si presentino pronte a questo nuovo mondo?
Un mese fa circa, ho avuto un incontro in una società in Brianza.
Mi è stato chiesto di far evolvere l’azienda, tradotto in parole povere, aumentare in modo significativo fatturato ed utili.
Per poter predisporre una strategia, ho chiesto ai tre soci dove volevano essere tra 3 e 5 anni.
Questa informazione è indispensabile per predisporre un piano che definisce le attività a breve termine, 6/12 mesi, in funzione degli obiettivi a medio e lungo termine (3/5 anni).
La risposta è stata disarmante. A noi non interessa pensare dove saremo tra 3 o 5 anni, a noi interessa oggi.
Essere imprenditori vuol dire, prima di tutto, disegnare, pensare e progettare la strategia che garantisce un futuro sicuro all’impresa.
E’ vero, di sicuro non esiste nulla, ma se viviamo l’oggi, la certezza è che non ci sarà un domani. Ovviamente parlo di business.
Strategia, strategia e ancora strategia, per:
- Differenziarsi dai competitor.
- Migliorare i processi e la customer experience
- Acquisire nuove quote di mercato
- Realizzare nuovi prodotti o servizi
- Creare, con una strategia di focalizzazione, nuove nicchie di mercato e diventarne subito leader.
La strategia è tutto. E’ l’ingranaggio centrale che fa muovere l’azienda.
La strategia decide tutto:
- Come posizionarsi sul mercato
- Qual è il nostro target
- Quali prodotti realizzare e qual è il loro prezzo di riferimento
- La strategia Marketing e Comunicazione
- Quale strategia Web e Social realizzare
- Quali canal di comunicazione utilizzare
- Che tipo di rete vendita dobbiamo costruire
No strategia, no business.
Ogni volta che vado a Crema, la mia città natale, passeggiando per le centralissime Via XX settembre e via Mazzini, guardo l’evoluzione dei negozi. Ogni 6 mesi un negozio chiude ed un altro riapre.
Sostanzialmente i prodotti in vetrina sono sempre li stessi. In queste due vie ci sono almeno 30 negozi di vestiti. Un paio, si differenziano per la qualità dei prodotti in vendita.
Gli altri, purtroppo, propongono più o meno sempre lo stesso prodotto. L’elemento differenziante diventa il prezzo, oppure la bravura e la simpatia della commessa.
- Qual è la strategia a medio lungo periodo?
- Perché aprire l’ennesimo negozio di vestiti?
- Perché un cliente dovrebbe scegliere proprio te?
- Che cosa offri in più rispetto agli altri che, tutto sommato, hanno già acquisito un po di clienti?
- Come puoi fare la differenza per i tuoi possibili clienti?
Un elemento differenziate è sicuramente la customer experience, o per meglio dire, l’esperienza che l’utente vive in contatto con il brand, i suoi prodotti e servizi.
Quindi puoi differenzianti, sviluppando la strategia sull’esperienza utente. Sei l’unico negozio di Crema che offre caffè e pasticcini a tutte le persone che provano un vestito.
Oppure puoi decidere di sviluppare una strategia di focalizzazione, cioè scegli una piccola nicchia di mercato e cerchi di diventarne, subito, leader.
Apri l’unico negozio a Crema che vende, esclusivamente, vestiti rossi. E’ vero, accontenti solo una parte di pubblico, ma quando una donna desidera un vestito rosso, esiste un solo negozio con un ricco assortimento.
Possiamo fare decine o centinaia di esempi di questo tipo.
La cosa importante, la domanda basilare, rimane sempre la stessa.
Come posso fare la differenza per il mio Cliente? Sulla base della risposta puoi realizzare la tua strategia.
Buona strategia a tutti ed una fantastica domenica.
Hai trovato interessante questo articolo? Puoi approfondire ulteriormente leggendo questi articoli.
- Gruppo Autogrill, nuova strategia e nuova customer experience
- Volkswagen ID posizionamento e content marketing
- Optima un esempio di strategia di non focalizzazione. Scoprire perché!
- Perché investire nel Marketing non è un’opzione ma un imperativo?