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Context marketing o content marketing: cos’è più importante?

Context marketing o content marketing: cos'è più importante?

Context marketing o content marketing: cos’è più importante?

La grande sfida tra contenuto e contesto

Nel gennaio del 1996, Bill Gates scrisse un articolo intitolato Content is King, pubblicato sul sito web di Microsoft.

Questo, con il tempo, è diventato un vero e proprio mantra per tutti coloro che si occupano di content marketing.

“Content is where I expect much of the real money will be made on the Internet, just as it was in broadcasting […]”

Ecco l’inizio del testo di Bill Gates che potrai trovare per intero a questo link Medium.

Se non hai modo di leggere l’intero articolo, nessun problema, ti faccio un breve sunto dei punti centrali:

  • internet consentirà a tutti di pubblicare contenuti informativi e d’intrattenimento ad un basso costo;
  • tutto questo porterà ad un guadagno derivato dall’advertising online.

Era il 1996, non dimentichiamolo, e sicuramente Gates ci ha visto molto lungo.

“Una delle cose più eccitanti di Internet è che chiunque abbia un PC e un modem può pubblicare qualsiasi contenuto possa creare.”

Nulla di più vero: oggi esiste il potere editoriale diffuso, la comunicazione è cambiata e le logiche di creazione e fruizione di contenuti sono in continua evoluzione. Ed è proprio qui che entra in gioco il contesto.

Context marketing: cos’è?

Content marketing significa, letteralmente, marketing del contenuto. Il context marketing, invece, altro non è che il marketing del contesto.

Ma qual è l’esatta definizione di contesto?

Secondo il dizionario della lingua italiana, esso si riferisce:

“agli elementi linguistici di un testo, il loro insieme e i rapporti che li legano l’uno con l’altro così da essere pienamente significativi solo se presi nel loro complesso.”

Insomma, il contesto è “quella cosa” che ci permette di comprendere il significato di un discorso o di una frase.

Proprio a causa del potere editoriale diffuso di cui abbiamo parlato poco sopra, il volume dei contenuti presenti in rete risulta essere in crescita esponenziale, per questo è nata la preoccupazione che, con il passare del tempo, si possa subire una sorta di perdita di valore degli stessi.

Il percorso che la maggior parte di noi intraprende prima di redigere un contenuto è incentrato sulle tre R:

  • right person, raggiungere le persone giuste;
  • right message, offrire il corretto messaggio;
  • right time, ovvero sfruttare il momento giusto.

Ecco la giusta formula del content marketing. Ma siamo certi che sia proprio così?

In effetti, esiste una quarta R: right context, il giusto contesto.

Il context marketing consiste nell’aggiungere un perché, un chi, un cosa e un quando a tutti i contenuti che indirizziamo ai nostri utenti.

Un esempio in questo senso può essere quello che facciamo quando ci occupiamo di Local SEO, ovvero fornire una perfetta geo-localizzazione a tutto quello che produciamo per i nostri canali digitali. Un adeguato contesto, appunto.

Il valore del contesto per la SEO

Il futuro della SEO è strettamente connesso al cambiamento di approccio nel processo di ricerca.

Google è in continua evoluzione, ed il suo algoritmo in trasformazione permette di restituire risultati di alta qualità e pertinenza, in risposta alle ricerche degli utenti.

Per ottenere questo, il suo algoritmo prende in considerazione molteplici informazioni come localizzazione e cronologia delle ricerche personali.

Se ti trovi a Milano e cerchi un posto dove pranzare vicino alla stazione Centrale, dovresti scrivere su Google “ristorante Milano vicino stazione Centrale”.

In realtà, se ti trovi in stazione Centrale e scrivi solo “ristorante”, Google ti restituirà le schede My Business dei vari luoghi in cui passare la tua pausa pranzo.

Questo perché la tua posizione influenza il risultato della ricerca.

Questo sviluppo porta quindi a diversi miglioramenti:

  • meno lavoro per l’utente in quanto può permettersi di formulare query meno specifiche;
  • il risultato sarà personalizzato e di maggior valore;
  • l’interazione tra utente e motore di ricerca si avvicina a quello di un dialogo.

La SEO sta cambiando e si sta evolvendo.

Il posizionamento di un brand sul web non è più solo correlato alle parole chiave (fondamentali, sia chiaro), ma anche e soprattutto al contesto di utilizzo.

Ci stiamo spostando verso un mondo in cui l’utente sarà al centro, per questo è necessario concentrare i propri sforzi nel posizionamento contestuale.

Conclusioni

La chiave del context marketing è quella di creare contenuti per raggiungere una dimensione aggiuntiva, per questo la sfida con il content marketing in realtà non esiste. Il marketing contestuale serve semplicemente come guida per la produzione di contenuti efficaci e pertinenti alle ricerche degli utenti.

Se i lettori reputano i tuoi contenuti utili e capiscono di cosa ti occupi, in automatico Google ti premierà. Ecco perché devi sempre utilizzare il context marketing quando decidi di creare articoli, video ed immagini per i tuoi canali.

Vuoi saperne di più su come si sta evolvendo il marketing? Non perderti questi articoli:

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