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#UnMesePerTe la nuova campagna televisiva UnipolSai non comunica chiaramente

Alessandro Gassmann testimonial di Unipolsai campagna UnMesePerTe
Alessandro Gassmann testimonial di Unipolsai campagna UnMesePerTe

Una personale riflessione sulla nuova Campagna UnipolSai #UnMesePerTe

Da pochi giorni è in onda, sulle principali reti televisive italiane, la nuova campagna #UnMesePerTe di UnipolSai.

La narrazione è affidata alla bellissima voce di Alessandro Gassmann testimonial di UnipolSai – Spot and Web.

Quello che esprimo non è un giudizio sulla qualità dello spot e del lavoro fatto dall’agenzia creativa BAM. Ma il risvolto di Comunicazione che porta con se.

Un approccio che personalmente giudico al limite.

Perché?

Partiamo dalla trascrizione integrale della voce

Ci siamo dovuti fermare. Tutti quanti.
Da un mese stop al lavoro, allo sport, alla nostra vita di tutti i giorni.
Motori spenti e macchine che si usano poco o niente.

Per questo UnipolSai ha deciso di restituirti un mese di polizza RC auto.
Un piccolo contributo: perché la nostra voglia di dare una mano, quella, nessuno la può fermare.

Insieme ripartiremo, te lo assicuriamo.
Scegli il futuro.

UnipolSai Assicurazioni. Orgogliosamente italiani.

E questo è lo spot

Lo spot è veramente bello, complimenti all’Agenzia. Arriva dritto al cuore.

Tutto sommato dice una sacrosanta verità. Per certi aspetti comunica un elemento estremamente forte che sino ad oggi, nessuno, Governo ed Associazioni Consumatori comprese hanno analizzato e valutato:

Le macchine sono ferme, oppure vengono utilizzate al 5/10% dell’utilizzo normale. Quindi perché pagare un servizio di cui non usufruiamo?

Quando ho visto lo spot la prima volta, ho pensato:

“finalmente un’Azienda che pensa realmente ai propri Clienti, che mette il Cliente al centro”.

Un’Azienda che gioca di anticipo e restituisce un contributo ai propri clienti, consapevole del fatto che, quei soldi, tutto sommato, pagano un servizio erogato solo in parte.

Mi sono emozionato, sono onesto. Di rado capita di vedere aziende che “realmente” mettono al centro i propri clienti.

Come tanti spot, anche #UnMesePerTe di UnipolSai, fa leva sui sentimenti, il trasporto emotivo.

Quindi difficilmente sei portato a leggere la parte testuale.

Come potete leggere molto chiaramente al 0:16″ lo spot comunica:

“Restituiamo un mese di polizza RC auto a 10 milioni di clienti”

Poi ho rivisto lo spot una seconda volta e devo dire che, mi sono veramente incazzato.

Al 0:21″ si legge

“Attraverso un voucher da utilizzare al rinnovo della polizza”

Quindi non è vero che UnipolSai restituisce un mese di polizza RC auto a 10 milioni di clienti.

Questa è una grossissima bugia ed una distorsione della realtà, al limite del lecito e dell’etico.

Perché se fosse vero lo restituirebbe a prescindere!

Cribbio ma non c’è un’Associazione Consumatori che si incazza su questa cosa?

UnipolSai ti fornisce un voucher che potrà essere utilizzato a partire dal 22 Aprile 2020 al rinnovo della Polizza.

Quindi:

Oggi non ho alcun tipo di beneficio. Cara UnipolSai non mi stai assolutamente aiutando.

Il beneficio l’avrò solo se rinnoverò la polizza. Questa si chiama tentata vendita!!!

Dal punto di vista giuridico, il testo riportato sullo spot è molto chiaro.

Dal punto di vista etico e morale assolutamente no per svariati motivi:

  • Se uno spot ti prende dal punto di vista emotivo non guardi tutte le clausole riportate nel piede del video
  • Se lo spot lo ascolti mentre stai lavorando, lavando i piatti etc… insomma stai sentendo solo l’audio ma non stai guardando la TV non puoi leggere le clausole!
  • Se sei un non vedente non puoi leggere le clausole. Certo un non vedente non guida l’auto ma suo figlio si!!!

La gente vuole chiarezza, onestà, correttezza.

Come dice Seth Godin “È più facile amare un Brand quando anche il Brand ti ricambia.”

Se siamo corretti con i consumatori, guadagniamo la loro fiducia.

E se il nostro prodotto non è all’altezza di quello dei Competitors, dobbiamo fare una sola cosa: migliorarlo.

Buona Domenica a tutti.

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4 risposte

  1. Ciao Donato,
    sono completamente d’accordo con te .
    Anche perché promozioni un mese gratis, nel campo assicurativo, sono già attive ante-Virus.
    Come del resto in questo periodo si vedono spot emotivi che poi terminano con il marchio aziendale, vedi Barilla.
    Le aziende che si mettono in mostra in questo momento, attraverso pubblicità di questo tipo , elargendo cifre astronomiche pur di raggiungere la massa , massa assoluta in questo periodo di quarantena , lo fanno con un unico scopo , quello di vendere su base emotiva.
    Altrimenti avrebbero destinato in modo silente lo stesso importo utilizzato per queste campagne.
    Complimenti.

    1. Ciao Giovanni grazie mille per il commento.
      Concordo al 100% con quanto hai scritto.
      Purtroppo nessuna azienda, oppure nessuna Agenzia di comunicazione che lavora per queste grandi aziende, ha le palle per fare una comunicazione differente.
      donato

  2. Ciao Donato,
    ottimo spunto di riflessione, non avevo approfondito e scoprire i dettagli ha colpito anche me.
    Effettivamente Unipol strumentalizza molto la situazione per farsi pubblicità e per dimostrarsi la scelta “buona”.
    Riflettendo a freddo, però, non trovo scandalosa o ingannevole la proposta.
    L’alternativa “corretta” sarebbe stata quella di offrire gratuitamente un mese in più agli attuali clienti, prima del rinnovo.
    Se vuoi, però, è comprensibile: ti regalo un mese se continui con me.
    Più che scorretta e ingannevole, comunque potrebbe essere strategicamente sbagliata: innanzitutto si rivolge a tutti offrendo un vantaggio solo a chi è già suo cliente.
    Chi non è attualmente suo cliente, se dovesse scegliere Unipol per il decantato sconto, si troverà di fonte a non ricevere il beneficio e non comprerà, magari indignandosi per l’inganno percepito.
    I clienti attuali, reali beneficiari dell’offerta ,si divideranno in due casistiche:
    1. chi avrebbe comunque continuato per i quali il mese in più costituirà il reale sforzo economico di Unipol;
    2. chi non avrebbe continuato e che magari rimanderà di un anno la scelta e questo potrebbe essere l’unico ritorno economico per Unipol.
    Chissà che Unipol non si aspettasse già un esodo massivo? 🙂