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SEO copywriter: 14 utili consigli per realizzare i contenuti del tuo sito

Indice dei contenuti

Il SEO copywriting è fondamentale per il posizionamento di un sito web

In questo articolo trovi la guida per realizzare i contenuti del tuo sito internet.

Il SEO copywriting è l’arte che coniuga la buona scrittura con le tecniche utili all’indicizzazione dei contenuti sui motori di ricerca (SEO). Consente di migliorare il posizionamento online di un sito web, incrementandone visibilità e notorietà.

Per essere primi su Google i contenuti devono “piacere” sia al motore di ricerca che all’utente.

L’algoritmo di Google utilizza oltre 200 parametri per decidere come posizionare una pagina. L’utente decide se quella pagina è di valore oppure no. Come faccio a scoprilo?

Leggendo, ad esempio, le statistiche di Google Analytics, dove potete verificare il tempo medio di permanenza degli utenti sulle pagine del vostro sito.

Se risulta essere di 7/10 secondi probabilmente i contenuti sono poco chiari e/o poco interessanti.

È importante tenere in considerazione l’evoluzione degli algoritmi di Google nel tempo.
Google punta sempre di più ad offrire la migliore esperienza all’utente. 
Oggi integra intelligenza artificiale e analisi della semantica, che consentono al motore di comprendere gli intenti di ricerca dell’utente. Tanta roba direbbe qualcuno.

Nel lontano 1996, Bill Gates scrisse un articolo, pubblicato sul sito web di Microsoft intitolato Content is King. Questo, con il tempo, è diventato un vero e proprio mantra per tutti coloro che si occupano di SEO Copywriting.

Definizioni a parte, vediamo nel dettaglio in che cosa consiste questa nuova modalità di comunicazione prettamente web, che ha dato vita ad una nuova figura professionale: il SEO Copywriter.

Il SEO Copywriter è un copy professionista che, grazie alla conoscenza delle dinamiche di posizionamento nei motori di ricerca, realizza contenuti con l’obiettivo di posizionarli per una o più parole chiave.

Come dice la parola stessa, il SEO copywriting è costituito da due elementi fondamentali:

  1. Scrittura dei contenuti
  2. Tecniche SEO

Come potete notare non abbiamo messo i due punti in ordine logico (prima avremmo dovuto mettere SEO), ma di importanza. Quanto meno dal nostro punto di vista.

14 Consigli per il SEO copywriter

Abbiamo preparato questa guida alla SEO copywriting, con l’obiettivo di fornire spunti utili, idee e tecniche da mettere subito in pratica, per rendere i tuoi contenuti seo friendly e quindi migliorare il loro posizionamento sui motori di ricerca e generare traffico al tuo sito.

1. Contenuti originali e di valore

Abbiamo già accennato questo punto precedentemente. Essendo un punto importante e strategico lo approfondiamo ulteriormente.

Scrivere un contenuto originale vuol dire evitare di fare i copia-incolla in giro per il web. Questo per evitare che Google ci penalizzi per “duplicazione di contenuto” e per offrire la giusta esperienza ai nostri utenti.

Come detto in precedenza, gli utenti cercano contenuti di valore, cercano delle risposte. Maggiore sarà la nostra capacità e voglia di descrivere nel profondo un argomento e maggiore sarà l’interesse del nostro utente.

Ricordiamo sempre che uno degli obiettivi del seo copywriting è quello di creare un legame di valore tra il brand e l’utente.

I testi vanno scritti pensando all’utente e non al motore di ricerca.

Chi visita il nostro sito ci deve considerare come competenti nella nostra materia. Non dobbiamo avere paura di “regalare informazioni e trucchi del mestiere”. Risposte banali e poco esaustive non sono di valore.

Diversi anni fa l’Avvocato Giuseppe De Lalla (link alla recensione sul sito dell’Agenzia) di Milano ha affidato a Factory Communication l’Agenzia di cui fa parte Factory Keywords la realizzazione del sito e la strategia seo per il posizionamento. Lo ricordo ancora come fosse oggi.

L’unica condizione che avevo dettato all’avvocato fu che avremmo accettato l’incarico a fronte del fatto che lui si sarebbe impegnato a redigere contenuti di valore per i suoi utenti.

Ebbene, oggi il suo sito riceve decine di migliaia di visite al mese, i suoi canali social hanno un elevato engagement e gran parte del lavoro arriva proprio dal web. Ecco, questo è un esempio pratico di seo copywriter.

2. Contenuti long form

Ultimamente si parla spesso di long form, cioè di un articolo ricco di testo, strutturato in diversi paragrafi, tanto da essere considerato una mini guida.

Questo articolo è un esempio di long form, infatti conta oltre 3.000 parole.

Vantaggi nella realizzazione di articoli long form:

  • L’utente ha a disposizione una guida completa, senza dover passare di pagina in pagina con i bottoni “avanti” “indietro”.
  • Grazie alla “quantità di contenuto” è possibile inserire molteplici parole chiave, sia principali che correlate. Questo consente di costruire pagine web che si posizionano per più parole chiave sui motori di ricerca.
  • La suddivisione in paragrafi consente di fornire all’utente risposte mirate a specifiche esigenze. Nel complesso consentono di sviluppare in modo approfondito ed esaustivo l’argomento principale.

3. Utilizzare tag h1, h2 e h3

I Tag, sul web, sono codici che identificano il valore di una “cosa”. Ad esempio quelli che vengono definiti tag H1, H2, H3 etc.. comunicano a Google, l’importanza di un contenuto.

Pensiamo all’articolo di un giornale, il titolo principale viene scritto grande. Poi generalmente c’è un sottotitolo e spesse volte, troviamo pure un paragrafo di introduzione.

Sul web si opera con la stessa logica. Infatti il web designer, cioè la persona che si occupa della creazione del layout di un sito internet, crea i differenti TAG in modo tale che, colui che si occupa dell’inserimento dei contenuti, abbia a disposizione i vari stili pre-impostati. Un po’ come avviene anche in Word, dove potete scegliere quale stile utilizzare.

In questa immagine abbiamo riportato i TAG h1, h2 e h3 di questo articolo.

spiegazione degli attributi TAG H1, H2 e H3 di un contenuto SEO pubblicato su un sito web

Ora, se utilizzate WordPress per la creazione del vostro sito internet, la gestione degli stili è veramente completa e semplice da fare.

L’elemento che dobbiamo tenere sempre in considerazione è che se utilizziamo un titolo H1, non solo è grande, ma stiamo comunicando a Google che quello è un elemento importante della nostra pagina. Quindi nel titolo H1, nel sottotitolo H2 e nel paragrafo di apertura H3 è fondamentale inserire le parole chiave strategiche per il vostro articolo.

Alcuni consigli tecnici:

Il titolo della Pagina (Tag H1):

  • Non deve essere più lungo di 55/60 battute.
  • Deve contenere la parola chiave
  • Sconsigliamo di ripetere continuamente il nome dell’azienda

Il sottotitolo (Tag H2):

  • Non deve avere una lunghezza superiore alle 80 battute
  • Deve contenere la parola chiave

Ultimo aspetto. I Tag h1, h2, h3 sono utili a suddividere l’articolo in paragrafi rendendo l’articolo di facile lettura all’utente, sopratutto quando è molto lungo.

4. Non abusate delle Keyword

Prima di inserire le parole chiave nel nostro articolo è fondamentale definire quali utilizzare, in quale logica e scala di importanza.

Per approfondire nel dettaglio questo argomento vi consigliamo di leggere questo articolo: Ricerca delle parole chiave, dove spieghiamo nel dettaglio che cos’è e come costruire un albero delle keyword.

Se siete alla ricerca delle giuste parole chiave vi consigliamo lo strumento gratuito keyword planner di Google.

Una volta che avete definito quali parole chiave inserire nell’articolo è fondamentale tenere in considerazione questi elementi:

  • La parola chiave principale, dovrebbe essere posizionata all’inizio di alcuni paragrafi (non necessariamente in tutti) e nella parte terminale dell’articolo.
  • Nella redazione del contenuto, in base all’argomento trattato, è importante inserire anche alcune parole chiave secondarie. Ad esempio se la vostra parola chiave è “crocchette gatto sterile”, potete utilizzare anche parole chiave correlate come “cibo gatto sterile”, “alimentazione gatto sterile” etc…
  • Non abusate delle parole chiave. Se eccedete nella quantità (keyword density), rischiate di rendere poco gradevole il contenuto agli utenti. Inoltre se si usano le stesse parole chiave ripetute più e più volte, i motori di ricerca potrebbero non apprezzare l’articolo o, addirittura, rischiate di essere penalizzati dai motori di ricerca per abuso di parole chiave, tecnica definita keyword stuffing.
  • È bene utilizzare un vocabolario ampio e pertinente al tema. Utenti e motori di ricerca desiderano leggere articoli autorevoli, completi e utili. È importante tenere in considerazione la capacità di Google di determinare il vero valore di un contenuto, non solo considerando le parole chiave ma anche esaminandone la semantica. Questo parametro è definito Latent Semantic Indexing.
  • Se il vostro contenuto sarà gradevole, interessante, pertinente ed utile avrete maggiori opportunità che lo stesso venga condiviso dagli utenti sul web e sui canali social. Questo è il grande goal.
  • Se avete ancora poca esperienza nella realizzazione di contenuti seo oriented, vi consigliamo di utilizzare suite come Semrush, che vi guidano passo passo nella scrittura.

5. Usate grassetto, corsivo, sottolineato

Come avviene ogni giorno, quando scriviamo contenuti, report, articoli e relazioni, l’utilizzo del grassetto (bold) oppure del corsivo e dei caratteri sottolineati, aiuta la lettura del testo.

Vengono evidenziate le parole o frasi importanti (bold o sottolineato) e comunicate citazioni o frasi di terze persone (corsivo).

Un testo in grassetto viene interpretato da Google come importante, quindi in teoria dovrebbe contenere la parola chiave.

Come detto in precedenza non dobbiamo abusare di questa tecnica, quindi il nostro consiglio è evidenziare i testi che ritenete importanti per gli utenti e, se non crea problemi, ogni tanto inserite una parola chiave.

6. Usate bene le meta description

Le meta description sono le informazioni che l’utente vede effettuando una ricerca in Google.

Come potete vedere in questa immagine, Factory Communication è al primo posto, per quanto riguarda la parola chiave “albero delle keywords”.

Le meta description sono costituite da 2 valori: <title> e <description>

Anche in questo caso è fondamentale inserire la parola chiave senza abusarne. L’obiettivo principale del title e della description è comunicare in modo chiaro all’utente di che cosa parla quel contenuto.

Attenzione: se title e description non sono chiari, l’utente non aprirà il vostro contenuto, rendendo vano tutto il vostro lavoro.

N.B. Se utilizzi WordPress puoi installare la Plugin Yoast SEO. Noi consigliamo la versione a pagamento che offre tantissime funzionalità.

Sopratutto se stai acquisendo esperienza nella realizzazione dei contenuti in modalità SEO, può essere un ottimo supporto.

In questa immagine vedi il modulo di Yoast Seo dove è possibile specificare Title, Description e Permalink (slug).

Funzione della Plugin Yoast SEO di WordPress che consente di vedere in anteprima come sarà visualizzato il nostro articolo sulla SERP di Google

7. Permalink brevi e chiari

Il permalink è costituito da una prima parte fissa, relativa al dominio del sito e da una successiva parte variabile.

Il permalink di una pagina, rappresenta il nome utilizzato per salvare la pagina stessa. Immaginiamo che ogni articolo del vostro blog sia l’equivalente di un file di Word.

Quando salvate il file di Word in una cartellina sul vostro server, attribuite necessariamente un nome. La stessa cosa avviene online.

Quando create un nuovo articolo con il vostro Content Editor, ad esempio WordPress, automaticamente il vostro articolo viene salvato sul server (servizio di hosting) con un apposito nome. Rispetto a Word, la differenza consiste nel fatto che il nome verrà ripulito di tutti i caratteri speciali, accenti e spazi.

Anche in questo caso è possibile inserire una keyword nel permalink. Questa tecnica in gergo viene definita con il termine di keyword reach. In funzione della strategia che stiamo adottando nel permalink possiamo inserire la keyword principale, oppure una secondaria.

Il consiglio è fare permalink brevi e “parlanti” cioè chiari, sia per il motore di ricerca, sia per gli utenti che vogliono capire in quale sezione del sito si trovano.

8. Elenchi numerati e puntati

Se state realizzando un articolo estremamente complesso e ricco di informazioni, il nostro consiglio è quello di utilizzare sia elenchi numerati che puntati.

Grazie agli elenchi puntati potete dare maggiore valore alle informazioni che state presentando nel vostro articolo.

È sicuramente di maggiore effetto “14 Consigli per il SEO Copywriting” che non “Consigli per il SEO Copywriting“.

Il numero esprime e valorizza la quantità di informazioni, aiuti, consigli che state dando all’utente.

Gli elenchi puntati, invece, ci permettono di elencare in modo chiaro e diretto, molteplici informazioni, rendono più discorsiva la pagina.

Se voglio leggere le caratteristiche della mia nuova auto, preferisco vedere un bell’elenco puntato, piuttosto che “cercare le informazioni tra le righe”.

9. Il SEO è d’obbligo anche per le immagini

Ogni elemento che carichiamo sul web, può essere indicizzato. Le immagini sono dei media estremamente importanti.
A differenza dei social network come Instagram e Facebook, nei siti internet ogni immagine viene salvata in un apposito spazio e deve essere completata con tantissime informazioni aggiuntive.

Attributi SEO di una immagine: Testo alternativo, titolo e descrizione

Caratteristiche importanti per il posizionamento SEO di un’immagine:

Peso del file. L’immagine deve avere dimensioni e peso in byte coerenti con il contenuto che le ospita. Diversamente il link di download della pagina che state cercando risulterà estremamente lento, soprattutto durante la navigazione mobile. Quindi le immagini vanno ridimensionate e compresse, prima del salvataggio e caricamento sul sito.

Il nome del file. Può sembrare pazzesco ma Google, indicizza anche i nomi dei file. Provate a cercare su Google Immagini Foto0001 o similari. Google vi segnalerà milioni di foto. Questo avviene perché la foto non è stata rinominata prima di essere stata caricata online.

Come potete vedere in questa immagine, per ogni file caricato vengono generati: Testo alternativo, Titolo, Didascalia, Descrizione e permalink (URL del file).

  • Title e Description: Come per gli articoli anche le foto ed i vari documenti che carichiamo (Doc o PDF) sono completi di Title e Description.
  • Testo alternativo: Viene visualizzato quando, per svariati motivi, l’immagine non viene visualizzata nella pagina. A quel punto l’utente vede al suo posto il “testo alternativo” che dovrebbe trasferire e far comprendere il contenuto dell’immagine. N.B. il testo alternativo viene anche utilizzato dagli screen reader. Gli screen reader sono programmi utilizzati dai non vedenti per “vedere” che cosa c’è su un sito.
  • Didascalia. Potete utilizzare questo campo se volete far comparire del testo sulla vostra fotografia.

10. Link interni

I link interni sono utili per migliorare l’esperienza utente e l’indicizzazione.

In questo articolo sono presenti diversi link interni (le parole evidenziate in viola). È importante ricordarsi che link e pagina di destinazione devono essere “coerenti” cioè devono parlare dello stesso argomento.

N.B. Sconsigliamo l’utilizzo di forme di questo tipo:

Se vuoi approfondire l’argomento relativo alla Link Building interna vai a questo link (per Google vai a questo link non ha alcun significato).

La link building interna è utile per:

  • L’utente che può navigare in modo più semplice ed intuitivo sul sito, alla ricerca delle informazioni di suo interesse.
  • Google, che indicizza più velocemente e correttamente tutte le pagine del sito.

11. Link esterni

Sostanzialmente possiamo semplificare dicendo “parlano di noi”.

Per link esterni si intendono quei link presenti nei siti esterni che puntano alla nostra pagina.

È importante che i siti che contengono un link al nostro sito, oppure ad un contenuto di un nostro sito, godano di una buona reputazione e posizionamento.

Questo argomento è estremamente complesso. Per questo motivo, se volete approfondirlo, vi invitiamo a leggere questa pagina “Strategia di link building“.

12. Rapporto contenuto – codice html

Tutto è SEO anche il “peso” in byte di una pagina, costituito sia dal contenuto che avete scritto che dal relativo codice HTML.

Se volete fare una prova, cliccate il tasto destro del mouse su questo articolo e selezionate l’opzione “Visualizza sorgente pagina”.

Noterete la quantità di codice in esso contenuta. Da questo punto di vista sono più efficienti le pagine HTML create ad hoc, rispetto alle pagine create da content editor come WordPress, che generano tantissime righe di codice.

Sta a voi la scelta: se non volete diventare esperti di html, WordPress vi viene in aiuto.

Per sopperire a questo “problema” potete installare sul vostro sito, alcune plug-in che ottimizzano il contenuto, riducendo al minimo le righe di codice. In questo caso vi consigliamo di consultare il vostro webmaster.

Spesse volte generiamo in modo inconsapevole tanto codice html inutile.

Per un corretto SEO Copywriting i contenuti dovrebbero avere il più elevato rapporto tra testo e codice, dove il testo deve essere l’elemento dominante.

Tecnicamente viene definito come rapporto segnale-rumore (signal-to-noise).

Maggiore è il testo rispetto alla pagina HTML e migliore sarà l’approccio dei motori di ricerca. Chiaramente se scrivete contenuti che contengono 1.500 o 2.000 parole (questo articolo ne contiene oltre 3.000) il signal-to-noise sarà corretto.

13. No Flash e no i-frame

In questo caso ci soffermiamo poco, visto che Flash è ormai uno strumento obsoleto e gli i-frame (tecnica per inglobare del codice html), sostanzialmente non si utilizzano più.

In entrambi i casi, se un collega oppure un partner vi chiede di utilizzarli, fate finta di nulla e non soddisfate questa richiesta. Sarebbe estremamente penalizzante per il vostro contenuto.

14. Categorie e Tag

In un sito internet, sopratutto se realizzato con un content editor come WordPress, è possibile specificare per ogni articolo, due valori: categorie e tag.

Per certi aspetti possono sembrare due funzioni similari, ma non è così.

Se state realizzando un sito internet o blog complessi, queste due funzioni sono estremamente importanti.

Per separare e raggruppare gli articoli nelle diverse sezioni si utilizzano le categorie.

I TAG, invece si definiscono cross, cioè trasversali sugli articoli. Ad esempio un articolo che parla delle nuove funzionalità delle Pagine Facebook, può avere i TAG: Social Media, Pagina Facebook, Marketing.

Cioè argomenti che appartengo a 3 sezioni differenti del nostro sito.

Sia i TAG che le categorie vengono indicizzate da Google, perché diventano elementi statici riconoscibili con un permalink.

Come avviene per gli articoli, anche i tag e le categorie devono essere completati con:

  • Titolo e descrizione
  • Immagine
  • Tag Title e description

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